"Fresco di stampa": Luca Pizzolitto, "Crocevia dei cammini", Italic Pequod, 2022
Luce lasciata e tersa
dei primi giorni di dicembre,
misericordia del vento sul
tuo viso gentile, tagliato dal freddo.
È l'eco ostinata del vuoto,
è un peso greve sul cuore;
neve che accende e poi placa
l'inciampo della sera.
Andare in pezzi, fiorire un mattino.
*
Nell'avanzo di parole
su cieli colmi di rabbia,
qui dove piove piano
e rinfresca la sera
cedi al vuoto, al niente,
il dono austero delle labbra.
Nell'ostinato silenzio di Dio,
nel tuo sguardo breve
di madre trova riposo
ogni mia lontananza.
*
Le distanze che cadono
dalle ciglia, il cielo
dei tuoi sguardi improvvisi,
il vuoto e altre forme,
questo amore così fragile
immaturo, arreso, non voluto.
Tutto splende e fiorisce
nel farsi attesa della sera.
*
Cos’è questo rumore che riempie
la notte e impedisce il sonno?
Dalla bocca di pietra zampilla
il tempo e ciò che resta
delle mie rovine.
*
Luca Pizzolitto nasce a Torino il 12 febbraio 1980, città dove attualmente vive e lavora come educatore professionale. Da quasi vent’anni si interessa ed occupa di poesia. Nel 2008 vince il Premio Arezzo Poesia; nel 2014 si classifica primo al Concorso Letterario Internazionale Città di Moncalieri; nel 2019 vince il Premio Internazionale Città di Latina. I suoi ultimi libri pubblicati sono: L’allontanarsi delle cose (Ladolfi), Il silenzio necessario (Transeuropa), Dove non sono mai stato (Campanotto), Il tempo fertile della solitudine (Campanotto), Tornando a casa (Puntoacapo).
La poesia contemporanea in lingua italiana |