"Fresco di stampa": Cinzia Demi, "La causa dei giorni", Interno Libri, 2022. Segnalazione di Gabriele Borgna
sollevo la tenda alla finestra
la pioggia sciacqua
ogni sentore di gelo
nessuna ombra di mare
nessun soffio d’erba si perde
lontano si lavano piatti e
bicchieri e mi ripeto che era
ieri l’ora in cui vibravano i vetri
alle corde del plettro e aperte
le veglie alle stelle del carro
si aspettava una cometa
come fosse funicolare del
cielo che portasse luminosa
la notte potente rinforzo di
luna di legna e d’arancio
*
bisognerà capire cosa ci porta
a credere nei grani a farne
sabbia di clessidra tra le mani
a non rompere i cristalli dorati
a tornare là dove siamo nati
nella casa con le pareti bianche
dove ogni cosa ha un nome
che chiamiamo ogni confine
è un richiamo che rapido svalica
si espande nel mondo
in un sussulto di folate tra
bacche d’acacia e lino chiaro
nella luce obliqua delle persiane
nel sacramento giurato sul
simulacro trasparente del mare
bisognerà capire cosa ci resta
della pazzia della festa del
calore di fiamma che ancora
difende la giovinezza
dei nostri corpi abbracciati
nell’alba tra i vapori, mentre
sprofonda l’ombra delle sagome
che ci furono accanto e d’un
tratto la memoria è un male
stordente l’umanità affonda
nella ragione oscura
i papaveri stentano a fiorire
e un tempo immobile non
spiega non glorifica ma non
rinnega la causa dei giorni
*
vorrei saperlo e mi scopro
ad alitare sul vetro per
scriverci il tuo nome
sull’autobus che mi porta
sul ponte dentro la notte
le mie promesse sono note
che riascolto cerchi in cui
mi chiudo argento di vento
sul Reno odoroso di lampi
nel suo letto di pioggia
cerco la grazia della cena
e l’abbraccio di tuo padre
in questa nebbia che scolora
i confini mentre s’affaccia
l’amore la libertà dei destini
*
poi si levava la voce
sulle altre spinta nel petto
ogni parola diceva di partenze
di case nuove nuove
convivenze porte da aprire
la mia di porte era stretta
a tentoni in fretta ne cercavo
la serratura mente la lampada
oscillava illuminava la discesa
la scala umida di guazza
pensavo alla cucina grande
a quelle sedie vuote ai pochi
piatti della sera ma anche
alla viola profonda e ventilata
di sogni alla tua aurora […]
*
Cinzia Demi, Laurea Magistrale in Italianistica, nata a Piombino vive a Bologna. Dirige con G. Pontiggia la collana Cleide (Minerva), cura la rubrica Missione Poesia, Altritaliani. Pubblicazioni: Incontriamoci all’Inferno; Il tratto che ci unisce; Incontri e Incantamenti; Caterina Sforza. Una forza della natura fra mito e poesia; Ersilia Bronzini Majno. Immaginario biografico di un’italiana fra ruolo pubblico e privato; Ero Maddalena; Maria e Gabriele. L’accoglienza delle madri; Nel nome del mare; Voci Prime. Antologie: Tra Genova e Livorno: il poeta delle due città. Omaggio a Giorgio Caproni; Amori d’Amare; Ritratti di poeta. È tradotta in inglese, francese, romeno, ungherese, arabo, spagnolo.
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