Gianni Ruscio, "Mutazioni", Terra d'ulivi edizioni, 2022


Fiotti di sangue
- nel sangue c’è scritto tutto -
inarrestabile
bile rivolta al cielo
- verde conchiglia -
sull’asfalto di Roma
cuore sbranato
dentro cuore calpestato
una fiamma e un lamento
e poi nulla più
di questi esseri che eravamo
stati.

*

Accuratamente
disposti sul bancone
di una macelleria
- fotografia su un ultimo sorriso contrito -
potremo sdraiarci accanto
alle teste dell’agnello
dalle orbite prive di vita
accanto ai torsi privi di arti
e ritagliati ad arte
per essere sacrificati
nei nostri giorni rituali.

*

Feritoie perennemente aperte
siamo noi
sullo scivolo che si incunea nelle budella
sgorgando midollo - risucchiato
dalle nostre avide labbra - e umori
di ogni tipo. Le ferite inflitte
dalle spade altrui sono lacerazioni
senza tempo senza spazio senza
ragione.

Il parto è stato quella mezz’ora
fuori dalla camera operatoria
qui alle 1,34 dietro via Cola
Di Rienzo.

*

Spiaggia e bagliori bagliori e
dolcezze le passeggiate sul lungo
mare di Ostia; risalivamo nell’acqua
la bocca di mamma
che di baci
ci avvolgeva
e di abbracci ci cingeva
abbacinante bacino
che tutto allatta.
E non ha condizioni.

*

Mentre mi dicevi di aver
sonno
potevo fare pace
con me stesso
ascoltando il pensiero tuo
addormentarsi:
siamo corpi pulsanti
fiammelle inestinguibili
che respirano
dall’oscurità.

*

Notte si scuce
dalle grandi labbra dell’universo
penetra nei sogni
degli abitanti terrestri.
Qui ci si domanda
come poteva essere
l’occhio dell’origine
se sia sempre stato lo stesso
o se abbia subito mutamenti
dovuti al tuo gioco.

*

Gianni Ruscio (1984) è nato e vive a Roma. È musicoterapista presso una comunità diurna e residenziale per adulti e minori autistici con disagio psicosociale. Ha pubblicato le raccolte di poesie Amore è l’errore (2008), Nostra Opera è mescolare intimità (Tempo al Libro 2011), Hai bussato? (Aler Ego 2015), Respira (Ensemble 2016), Interioranna (Algra 2017), Proliferazioni (Eretica 2017), L’ottavo giorno (Oèdipus 2021).





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