Riccardo Zippo, "Tregua", Taut Editori, 2022
Ho rispetto di questa mia quiete
questa terra poco fertile
dove ogni giorno è stremato
è il primo giorno stremato
ogni giorno.
In due si è in pochi
si è di meno che in uno
troppo pochi nel tenere,
nella durata,
questo vuoto frangibile.
*
Vieni qui
facciamoci compagnia
parlami di sciocchezze.
Godiamoci,
fino alla fine dell’amore,
che tanto poi diventa altro,
e noi diventiamo altrove.
*
Io ho un alibi
e una città,
e una notturna nera primula sul cuore.
*
É tutta una forzatura,
mentre soltanto vorremmo annullarci
- Bastare a noi stessi sarebbe una soluzione -
Tace il cortile la notte
ci sono due sedie sul balcone.
Il letto scotta e ci tocca riposare in piedi
e pensarmi da lontano
il rimanere mi fa come una rete
e non riesco a dire nulla.
*
Riccardo Zippo (Gagliano del Capo 1992) è cresciuto e ha studiato a Milano. Dopo l’inclusione nell’antologia Planetaria – 27 poeti del mondo nati dopo il 1985 (Taut 2020), Tregua è il suo libro di esordio.
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