"Fresco di stampa": Paolo Pera, "Pena di me stesso", Edizioni Ensemble, 2022
Le nostre foglie negli ossari
Poniamo le nostre foglie negli ossari,
Le termiti ci rodono i calzari.
Mercurio leggiadro vola
Portando le interpretazioni
Nel luogo del riposo, lì oso abbandonare
Le mie fatiche alla disgregazione.
*
Maturità raggiunta
Qui non si muore ancora,
E nessuno sta morendo.
Il tempo passa, e ci lascia
Un senso di meraviglia:
Se la giovinezza era l’età
Della morte imperatrice, ora
Stranamente piomba l’Eternità
Di quei giorni che paiono
Un’unica cosa, una realtà
Piena di scibile in cui affoghiamo.
*
Il buio nel cortile
Nell’eternità della notte,
Gocce di mollica bianca.
Io – rarefatto – assumo
L’immagine che sputa le ossa
D’un gemello caduto
Disperando dell’altrove...
V’è come un vecchio Signore
Che attende i più bei giovani,
Ma infine – poiché bisogna morire –
Li rimanda tutti più in là.
*
Prima e dopo ogni esame
Tutte le afte che il cielo mi dona
Crescono in coro
Allorché mi preparo
Per quegli esami
Di cui ho paura.
È tanto bello scoprire le cose,
Ma dover dimostrare
D’essere in grado d’imparare
È quasi pari a una piccola morte,
Da cui rinasco
Ancora innocente.
*
Il giorno dei morti
Tra le povere lapidi dei miei trisnonni
E d’ogni zio che non conobbi, passa
La nonna a lustrare il marmo
Impiastricciato di sterco di corvi.
La mamma – silenziosa –
Le va dietro con mazzi di fiori
Recisi, dal giardino, con precisione.
Io che sento, io che guardo,
Mi stupisco assai di tutto questo:
Della gran premura con cui due donne
Mantengono il decoro nella casa dei morti,
Pur non avendo alcun senso del bello
Per ciò che esiste ancora.
*
Insensatezza
a Matteo Maragna
Nulla ha senso infine.
Siamo il movente che ci guida
Nelle fauci del leone,
E la bocca dello squalo
Ci castiga e ci converte.
Divenire l’escremento
D’una bestia inanimata
Impaura solo noi.
Di fronte a questa verità
Appassiamo come fichi.
Abitiamo l’illusione
Credendo che il nonsenso
Sia una forma d’intelletto.
*
Paolo Pera (Alba, 1996) vive a Canale e studia Filosofia all’Università di Torino. Ha pubblicato il romanzo La scuola attraverso i miei occhi (Vertigo, 2012); una rielaborazione del classico per l’infanzia di Heinrich Hoffmann (Pierino Porcospino, Gian Giacomo Della Porta Editore, 2021); tre raccolte poetiche: La falce della decima musa (Achille e La Tartaruga ed., 2020), Pietà per l’esistente (Ensemble, 2021) e Pena di me stesso (ivi, 2022).
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