"Fresco di stampa": Autori vari, "Fissando in volto il gelo - poeti contro il green pass", Terra d'ulivi edizioni, 2023
Il corpo è rosa pastello
quando viene al mondo, ocra
prima di partire. Dio,
se c'è, è albino, fosse femmina
sarebbe trasparente.
L'anima è bianca o rosso-cinerina.
La mente è come la colori
o del colore degli ulivi.
In questo tempo di ribellione
e di rovina è terra d'ombra
la parola, il cuore acquamarina.
Francesco Macciò
*
Oltre le maschere soprattutto baci
Quanta nebbia che è crosta che soffia sul davanzale
C’è bisogno di parole inaudite e irremovibili
Un attimo di bene perfetto
La menzogna del mondo è solo una tenda
Il resto è gabbiano planare
La miseria è spicciola
Muti di un silenzio cosmico ma ancorati alla cartilagine del mondo
sono i giusti che fanno la Terra
Baceremo anche attraverso le vostre maschere
E saranno baci boreali, baci ruggenti, baci di quercia, baci di
biscotti, baci di foresta,
baci di principio, baci di onore, baci di rugiada, baci
della prima alba di mondo
Baci fatti per essere popoli, nazioni e universi
Può esserci ancora bontà nella specie
se non la vedo possano i miei occhi
rifiorire ancora
Serena Cerè
*
Roma, marzo 2020
Il gabbiano contemplativo
sul vecchio muro grigio
all’Orto Botanico,
e le strida marine
dei confratelli.
Il mattino solare
tinge di giallo-oro i palazzi venerandi
sull’azzurro quasi cobalto
del Lungotevere.
Tra le chiome delle magnolie e dei pini
in posa bronzea
l’Eroe
abbraccia con lo sguardo
la Roma meno eroica e meno segreta
dai giorni remoti del Lupercale
e delle folgori sul Palatino.
Vane memorie
di Giorgio Vigolo e dell’Anglista:
un fuoco che si spegne
in mille fruste scintille.
Quirinale e Vaticano
si alzano inutili sulle folle
emigrate nei cellulari,
sudditi di ben altri imperi.
Le insegne degli antichi fasti
si disfano
come i muri aggrediti dalle muffe,
i marciapiedi occupati dai senzatetto,
la tempra millenaria di un senatus populusque
illanguidito
nell’impotenza.
La minaccia del morbo invisibile svuota le strade,
balena come un’ombra indecente
negli sguardi arresi.
Se il trionfo sempreverde della Villa
(lecci e pini a distesa),
e l’ombrosa eleganza dei viali,
e l’opus reticolatum delle mura
millenarie
di Porta Pinciana,
e lo splendore immutato
fra via Sistina e il Tritone,
e l’austera mole borrominiana
di fronte al cancello dell’Arcadia,
non irrompessero,
lampi di gloria lancinante e soave,
Rosa eterna
nel deserto.
Flavio Piero Cuniberto
*
Ci si abitua alla paura
con i denti digrignati a strappare
teste elettriche
come luci di Dio
popolo che non ha tregua
un QR code o il ferro del cilicio
per essere Angeli in terra sconsacrata.
Rosaria Ragni Licinio
*
Ritrovarsi nell’abbraccio
Di tracce infette abbonda il nostro tempo
di enigmi fasulli e facili verità
un pane guasto è servito alla mensa
parole che si spezzano sull’abisso
al centro della piazza una sola voce
contraria ribelle indomita
poesia che conosce la complessità
della vita reale libera nel pensiero
come bora che spira oltre le protezioni
catene infrante con cadenza d’amore
ultima verace testimonianza
oggi è ritrovarsi nell’abbraccio
Chiara Rantini
*
Corpi sottratti
Corpi sottratti al loro tempo a strati
sussurro dentro la tua bocca ti amo.
I demoni ci osservano da dietro la vetrata
la morte ci sovrasta carica di sale.
Fingiamo di non farci caso.
I bambini avvolti nella coperta del sogno
il respiro involato si eleva a barricata.
Ci svegliamo e una voce dice – scegliete
la vita. Ne morirete.
Rinsaldate il legame.
Carlo Cuppini
*
Verità o menzogna?
Hai vissuto il tuo tempo e vicina è la morte
che tu sia su una sponda o rimanga nel fiume
trascinato nel gorgo di pensieri non tuoi.
La scelta di vivere in un mondo sospeso
tra ragione e follia, ci ha costretti a tornare
rivestiti di foglie poi con passi felini
e ora umani fantocci in un luogo non vero
dove immagini false ci daranno il confine
tra reale e inventato, per crearci paura,
per lasciarci nel dubbio di essere presi
e costretti in un gioco perverso,
di morire impigliati nella tela del ragno.
Lottiamo, non smettiamo di credere il vero
nel vedere oscure figure di draghi trafitti
nel sognare arcangeli alati dalle spade lucenti
e quei demoni infami ridotti in catene.
Chicca Morone
*
Ti abbiamo smarrito cielo stellato
cielo terso cancellato dalla luce
innaturale, cieco artificio strappo
strappi i sensi dirotti le sorti
di vite ora vulnerabili alla predazione
spettri di emissione deficienza fotosintetica
il gallo canta fuori orario ma non desta nessuno
Grazia Calanna
*
Questa antologia raccoglie un’ampia selezione di testi pubblicati a scadenza bi-trisettimanale sul blog Fissando in volto il gelo - poeti contro il green pass, in un arco di tempo che va dal 30 novembre 2021 al 29 novembre 2022. Il blog si è rivolto alla raccolta di componimenti poetici che rompessero la consegna del silenzio voluta dalle istituzioni e dessero voce alle istanze civili di chi vedeva nella pratica del green pass una pericolosissima restrizione dei diritti garantiti dalla Costituzione italiana.