"Anteprima Portosepolto": Daìta Martinez, "nell’ora dell’aurora", peQuod, 2023
il cantico arrossato della casa azzera
nel pudore la più nuda espressione al
principio d’ogni era e s’era amore uno
stupore ché l’infinito bagliore nel viso
del nome è un piccolo girasole l’orma
d’incontrarsi con le labbra nell’aurora
a lato la parola un abbraccio avvicina
di noi tremando nel silenzio il verso e
le ciglia delle mani l’odore negli occhi
e sulla ferita la tenerezza del cuore la
privatissima domanda e tutto il resto
dai vicoli spiovuti al seno d’un andare
*
il silenzio dell’amore
le scarpe sul tetto della casa
pane nel pane
da bere una piccola fetta di vino
per tutta la tenerezza
lascia un segno di vita sulla terra
bagnata e di palermo la bocca
l’ovale dell’aurora
cade ancora una guerra
i mercati scomposti
fanno suono di campane
tremando a noi lo sguardo
la stessa stanza e la luce sempre
uguale della lampada arancione
la mia parte del discorso
tu che mi dormi sul seno
*
dovrei avere un piccolo bucaneve
nascosto dietro e indietro alla via
dei ciabattai dove la porta il vuoto
e un cesto di ciliegio sulla foglia a
manidallemani il sorriso arrossato
dal vento che ad un soffio distratto
sul volto posa bianca la goccia
di sole a fianco della tua bocca un
valzer di cuore mi trema sorride e
al corposenso mi assento che tue
le braccia a momento indicativo il
puro avvento come esserti aurora
e aria per un prodigio involontario
della memoria e farti di me suono
nel poco spazio alla radice del tuo
sonno che fiora il ramo divino un
nocciolo di grano una preghiera la
calma del dirsi speranza dove due
nudi amanti al centro della chiesa
*
dopo un seno di luce
ti avvicina alla premura
del nudissimo sonno e
intatto muove piano in noi
che siamo valle e prateria
salita di un angelo
sussulto della casa
vuota nel vuoto il vuoto
della pioggia che la donna
beve con la bocca del pane
sugli occhi dondolanti l’ora
perduta per inquieta veduta
dal melo arrosato
interno del cielo
*
il silenzio della pioggia
la chioccia raccolta tra
le dita per tremore una
lacrima di zefiro i primi
sogni sorpresi a parola
nell’ora che ogni giorno
aspetta risorta l’aurora
il viso più leggero torna
e l’aria nella casa tende
a suo minuscolo tempo
lo schianto il batticuore
della finestra inclinata a
mano sulla mano incisa
e ferma e ferma è ferita
sulla fronte dal dorso di
lama sotto l’ala il primo
passero chiama il padre
dov’era dolcezza il nido
pudico di tua carezza la
levità ha di vita essenza
*
Daìta Martinez, palermitana, ha pubblicato con LietoColle (dietro l’una), 2011 e nel 2013 la bottega di via alloro. Nel 2019 ha pubblicato la finestra dei mirtilli, suite poetica scritta a quattro mani con il poeta comisano Fernando Lena, Edizioni Salarchi Immagini, il rumore del latte, Spazio Cultura Edizioni, e nutrica, LietoColle. Nel 2021 ha pubblicato Liturgia dell’acqua, Anterem Edizioni, Le madri, raccolta di haiku accompagnati dalle acqueforti di Vincenzo Piazza, Edizioni dell’Angelo, e nel 2023 Miros de mure – Odore di More, con traduzione in romeno di Eliza Macadan, Cosmopoli Edizioni. È tradotta in francese, spagnolo, inglese e tedesco.
*
Tutti i libri della collana di poesia Portosepolto sono ospitati in anteprima nazionale su questo blog e sui canali social Poeti Oggi attraverso una selezione di testi a cura della redazione. Portosepolto nasce nel gennaio 2021, dalla collaborazione tra Luca Pizzolitto (direttore della collana) e Marco Monina (editore di peQuod).
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