"Fresco di stampa": Anna Ruotolo, "Prodigi", peQuod, 2023. Segnalazione di Claudia Di Palma


La fontanella che prelude a qualcosa
questo è il segno dei prodigi
di quei prodigi assoluti e chiari
che non ti aspetti,
la fumarola inerpicata tra le gambe
non ti scampa, avvampa alla tua faccia
raduna il presagio dolce dal sangue.
Oltreoceano si conficca la risposta
a volte passa sulle nostre teste
la nevicata improvvisa, la voce
e non siamo mai assieme in quel momento,
aspetti e non aspetti niente.

*

È così che un giorno si smette
di scrivere per qualcuno
non fai che come navi
che si ritirano
o i funghi di ombrelloni
che si abbattono.
È così che ti poggio come un fiore
sulla strada
e ti prego di prendere radici
per te stesso,
fino a quando
ripioverai sulla mia faccia
da un portone malchiuso
con le tue braccia di foglie
con le tue mani di poesie.

*

Una mano di piume

Un segno di bilancia ti sovrasta
vieni da un’orbita
che non si può predire

e ridi dalle fessure degli occhi
dei denti, delle mani
che porti davanti (e non togli).

Io che sono uno scorpione
ti cerco nei nidi, credo che tu sia
un’ala bianca, fulva che se ne va.

Ti prego, resta ancora finché cresco
insegnami la vita più leggera
tu che corri dentro e fuori il mare –
forse una mano di piume ti sostiene.

*

Spargere la costellazione sulla terra:
instellare come innestare
l’avvenire sopra gusci naturali
nel segreto di piante, di alberi
e di tutta la vegetazione che batte
quando ci sono lampi
caduti lontano,
nell’aria che scotta.
Portare giù la conservazione celeste
confondere i ragazzi
sulle colline e i balconi
a dirsi parole, la notte.
Così si è fuori dal mondo,
ovunque si ha quel nostro
lato o ordine
o cuore grande e infinito.

*

Sull’Amore, forse

L’Amore, la prima volta, arriva
poi si impara.
Due volte, in tutto. Forse tre.
La terza, allora, si ricorda
delle due passate, con maturità e rispetto.

L’Amore primo non bussa
così non sa se in casa ci sarai,
l’amore secondo concorda il luogo
e conta l’ora,
la possibilità che non sia dato tutto il volto
ma poi giunge puntuale e giusto
perfettamente intero nel quadrato
del giorno e della notte
con sera e pomeriggio ai suoi lati dovuti.

L’Amore numero uno
rovina sui bordi delle colline
cade come l’astronave abbattuta
sulla rotta del cielo
investe un’ala, è catastrofico nella sua luce
sfonda una porta, terremota il mattino.

L’amore numero due
prepara il calore nei vestiti
protegge il viso con le mani
impara a stare zitto due giorni di fila
sceglie la panchina più nascosta
accende il fuoco nel bosco,
ma sicuro, in mezzo alle sue pietre.

Solo l’Amore primo
sa il primordiale ferro e mistero,
l’amore secondo il balocco e una storia
tutta intesa e conosciuta.

Proprio l’amore primo
che perde la coincidenza
fa salire il seguente sul treno
al suo posto col suo biglietto
poi tutta la vita tenterà l’ingresso
da una stazione all’altra,
forse saluterà alzando gli occhi, solo passando
quando l’Amore secondo dorme caro, sereno
e non si accorgerà di niente.

*

Avrai notato che ovunque si prega
non da sempre – da oggi.
O da poco fa. Un paio di mesi.
Avrai notato che il cielo
è frastagliato e ovunque si spacca
e in questi tubi fluorescenti
di nubi che attraversano una linea
trasparente
da ogni terreno fino al cielo
girano sostanze che nessuno può toccare.
“Perché nasca bene...”
“O Signore, salvami da quest’ora”
“Tienimi la mano”
“Dammi la capacità di dire tutto
stanotte. O almeno di dire tutto.
Una volta. Una volta”
Sono proiettili che forano l’universo.
È che quando ogni desiderio cade da noi
qualcuno ci spinge a ributtarlo in alto.
Il lancio, l’ultima via.
Perciò si prega con la testa alzata.
E le mani aperte.
Ovunque.
Ognuno con la sua propria pietra
sul suo cuore.

*

Anna Ruotolo ha pubblicato Secondi luce (LietoColle 2009), Dei settantaquattro modi di chiamarti (Raffaelli 2012), Telegrammi/Telegramas (’round midnight 2016, poesie bilingue italiano/spagnolo, traduzione a cura di Jesús Belotto) e Le stelle dormono a nord (Fara editore 2021). 





La poesia contemporanea in lingua italiana

Ph. Lino Verdicchio