Maria Consiglia Alvino, vincitrice Premio Poeti Oggi 2024


Persefone

C’è un silenzio che canta,
un varco di alba nel niente.
Svettano aspri i cipressi,
fusi di nero in cieli di altro.

C’è una bambina e corre,
ride a grani di sole, mi chiama.

    -  Contiamo gli ordini delle stelle,
       guarda Arturo saettante,
       non ti mancheranno le querce,
       i tronchi bruniti di terra,
       ogni umana grandezza,
       le altalene binarie dei giorni.

Mi siedo al margine e sfumano 
città, orologi, elettrici inferni.

Abbraccio quest’acqua d’opale,
inseguo un velo striato sul pozzo,
un riflesso di fiume, forse di mare.

Tutta questa luce, ancora,
questa memoria, un miracolare.

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Nella poesia di Maria Consiglia Alvino, Persefone è una bambina ridente (C’è una bambina e corre, / ride a grani di sole, mi chiama.). La dea della mitologia greco-romana non è rappresentata nella sua natura tenebrosa, infernale (compagna di Ade-Plutone, regina degli inferi), ma nella sua esistenza terrena, luminosa. È la dea che riporta la luce (un varco di alba nel niente), che promette la fioritura, il rigoglio della vegetazione (non ti mancheranno le querce, / i tronchi bruniti di terra, / ogni umana grandezza). L’inferno non è quello sotterraneo del mito, non si trova in un luogo altro e insondabile; è l’inferno della città (Mi siedo al margine e sfumano / città, orologi, elettrici inferni.). Gli orologi sembrano riferirsi a una scansione temporale sempre uguale, che ignora il ciclo della natura, l’alternarsi del giorno e della notte, le altalene binarie dei giorni. Per ritrovare la luce, quella vera, naturale (e uscire dagli elettrici inferni), bisogna sedersi al margine della città. Qui tutto è minimale (un velo striato sul pozzo, / un riflesso di fiume, forse di mare.). Ma è proprio in questo luogo marginale e incerto, lo splendore: Tutta questa luce, ancora, / questa memoria, un miracolare.

Claudia Di Palma

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In Persefone Maria Consiglia Alvino ha il pregio di esibire una tensione potente, quasi muscolare, che contorna tutto lo scritto senza accenni di sfaldamento. All'interno di questa zona salva si sviluppa l'affascinante racconto poetico che viene somministrato al lettore con abilità e dovizia. Analizzando il contenuto è possibile affermare che il cardine su cui si muove la poesia è il duello primigenio tra luce e buio e titolo scelto dall'autrice è già il manifesto di un dualismo che nel poeta diventa ricerca e infine consapevolezza. Il distico finale è una meraviglia che avvita le radici nella prima perfetta quartina: l'alba bambina si fa adulta e il riflesso della consapevolezza è un mezzogiorno nella memoria.

Luca Bresciani

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In Persefone raccolto e dischiuso, seppellito e germogliato, l’incanto del seme: gli aspri cipressi svettanti, gli ordini delle stelle, mai davvero distanti, e ogni umana grandezza raccolti e dischiusi, seppelliti e germogliati, nel silenzio di un pozzo, d’acqua e di terra. L’ultimo dono nel solco, la fiducia di ogni madre: torneremo a fiorire? Il grande mistero si spiega nel miracolo delle ere: è il vedere che vive, tutta questa luce, ancora.

Annunziata Felice

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Persefone di Maria Consiglio Alvino arriva come un varco di alba nel niente, una primavera di senso tra le ceneri dei tanti, troppi inverni in versi. Fin dal titolo che suona a posteriori quasi come un manifesto d'intenti, non si nasconde: orgogliosamente classica nell'andamento, precisa nel proprio dire, procede per istantanee in sequenza: i cipressi, fusi di nero in cieli di altro, una bambina che corre e ride a grani di sole e ci trasmette - non senza malinconia - tutta la grande bellezza delle piccole cose, la nostra transitorietà e lo stupore che dovremmo sempre avere dentro gli occhi nei confronti di tutto questo quotidiano miracolare.

Gabriele Borgna

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Maria Consiglia Alvino è nata ad Avellino nel 1987. È laureata in Filologia, Letterature e Civiltà del Mondo Antico; ha conseguito nel 2017 il dottorato di ricerca in Filologia, con specializzazione in letteratura greca antica, presso le Università di Napoli Federico II e Strasburgo. Insegna lettere presso il liceo “V. de Caprariis” di Atripalda (AV), dove vive. Nel 2022 è stato pubblicato il suo romanzo d’esordio A volte la neve (Readaction Editrice) e nel 2023 la sua silloge poetica Elegie per Calypso (Delta 3 Edizioni).



Maria Consiglia Alvino
Vincitrice Premio Poeti Oggi 2024