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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

Marco Corvaia, due poesie inedite

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Niente di niente Impicco lʼamicizia al ramo più alto per lo stile che divampa in certe liriche maledette il male è soltanto il male non concepire un abisso più tetro deprime ogni sagoma in lotta lʼintera superficie terrestre sa rendersi futile prima o poi e i legami non hanno niente né da dire né da fare niente da leccare, niente materiali niente di indefinito, niente voglie nessuna droga, nessuna barbarie nessun racconto, nessun creatore acidità immutabili, vive o morte si spostano in mandrie di caratteristiche architettoniche che vanamente saranno assolute affievolisce nellʼinsonnia anche questa indolenza ma non mi tange i mostri esistono, siamo noi. * Letargo Le parole sono arnesi d’acqua tutto ora s’acquieta; il mio piede sinistro segue quello destro sul brivido che separa l’aulente infelicità dalla fetida pace. Le parole sono intrecci cupi tutto ora s’innalza; il canto dell’inverno blandisce l’archeologia delle bramosie sfinite e ogni patema diviene distante. * Marco Corvaia nasc

Elisabetta Liberatore, Finalista Premio Poeti Oggi 2024

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Padre e deserto * Scoprire che il buio divarica le parole e gocciola ruggine sui pensieri a rovescio, la sera espande un desiderio di madre e di padre, il bianco del latte prima del sonno, prima del bianco e del nero ostinato e crudo, crivellato di vuoti. Cerco nella parola il senso di questa stretta che si fa sangue e sale, di quest'imbroglio di forme e amore che si raduna dietro una canzone, di questa pagina inquieta che si fa filo di voce, flebo e lettiga e tu sei insieme padre e deserto, brezza che inseguo come un miraggio. Cerco nel verbo il senso di questa monocromia monocorde in cui provo ogni giorno a ridisegnarti, con le parole. *L’Alzheimer di mio padre ** Elisabetta Liberatore , è nata a Pratola Peligna (L’Aquila).  Tra le sue pubblicazioni: Quando tutto sarà giusto , Giovane Holden Edizioni, 2023; Navigando il giorno , Il Cuscino di Stelle, 2023;  Dissolvenze e altri frammenti , Albatros, 2020; Disfonie notturne , Vitale Editore, 2020; Stagioni. Controcanti in chiarosc

Francesco Cagnetta, "Insolvenze", La Vita Felice, 2024

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Ho un passato a cui obbedire  due occhi da portare avanti  ma i nostri corpi servono solo a riposare  l’orologio singhiozza da entrambe le parti.  Così non siamo che la fine  il passo che si sfila  per non prendere distanza  sentinelle vuote  senza alcuna intenzione. * Il seme è tornato sconfitto  al momento non ho figli  che non siano sagome  da riempire. Così uccido non solo me  ma tutti i mille e mille anni  che mi hanno dato in dono  questa carne per avvoltoi. E allora sarà questa la voce  che mi sono dato  il bimbo che scende dalle scale  per cercarmi  dove non potrò arrivare.  Allora sarà questa la voce nuda  e la mia ossessione  di essere vena interrotta  materia senza movimento  il risultato della sottile distanza  tra me e il non esistere. * Contiamo il tempo sul palmo della mano  pochi secondi fa ero Adamo  e mentre l’Universo saliva  sulla ruota dei millenni  io mi sono leggermente voltato. * Per quanto mi sforzi di immaginare il vuoto  che avrà la mia faccia sul punto di mo

Elena Micheletti, Finalista Premio Poeti Oggi 2024

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Anche se non è questa, Giulio, la guerra che ti sei portato a casa. Anche se l’hai inchiodata al muro tre volte e poi Cristo ha inchiodato te. Si rinnova solo adesso la tua assenza, nello sbrego nuovo del cielo, nello sbattere di corpi. E non sono i fuochi di San Giuseppe (il giorno in cui ti sei fatto padre). Ciò che so della Polonia, lo tenevi stretto nel pugno della mano sinistra e ti sfuggiva di carezza. Nessuno ha imparato niente dai tuoi occhi spaccati: Oggi a Chernhiv qualcuno è morto mentre aspettava il pane. * Elena Micheletti nasce ad Ancona, il 09/10/1987. Dopo aver conseguito gli studi in Lettere Moderne, presso l’Università di Bologna, inizia a lavorare come docente di scuola secondaria e si dedica maggiormente alla poesia. Nel 2020 pubblica la sua prima raccolta poetica intitolata Coazione a ripetere  tramite casa editrice “Nulla Die”. Attualmente è impegnata in un progetto performativo che unisce la poesia alla produzione di musica elettronica , intitolato “Cassandra”.

"Fresco di stampa": Alfredo Rienzi, "Custodi ed invasori", Arcipelago itaca Edizioni, 2024

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Questo è il campo dei suoni senza luce dove le foglie secche sul sentiero, indurite dall’agonia e dal vento, sono alle spalle unghie e fiati di cani d’ombra, incorporali, che inseguono il sussulto delle arterie fiutando nella nebbia la paura. È il luogo delle luci senza suono: io non posso invocarti in questa notte muta che non reca perdono né promesse, non ti desidero stella d’albedine che con raggio azzurrino ridai moto alle sfere: non in questo gorgo, in questa guerra nera, dove nel vento intollerante sfuma anche il mite profumo del sambuco. * Il ramo sminuzzato ha assunto forma d’osso l’osso ha venduto l’anima alla pietra mi chiedi di spiegarti il nome delle cose il caso o la ragione dei colori, gli spigoli la scabra superficie e come la pietra si disgrega in sabbia, la polvere, il groviglio delle radici e il frutto se l’eco rimanda sempre il nome detto o qualche volta azzardi a proseguire il verso. * Qui nessuno conosce il proprio nome nessuno ne ha memoria e l’austro nella notte,

Silvia Giacomini, Finalista Premio Poeti Oggi 2024

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Perdonatemi, rondini, se non vi seguo se rimango con le radici che vanno per vertigini a piantarsi nell’umido nero che mi nutre e mi mangia, se le mie ali disossate crollano nel vento alla deriva mentre le vostre si scontrano con l’aria per salire. Ma non crediate che sia ferma solo perché non mi muovo – con l’incavata sete di ogni fibra di me continuo impercettibilmente a crescere in direzione dell’irraggiungibile. Perdonatemi se sono tutt’uno con questo minimo boccone datomi di terra – è la mia natura, questa. Non abbiate la pretesa di cambiarmi. Ogni vivente ha il proprio inguaribile raggio, ciascuno è unico e magistrale è la sua via. La mia via è restare dove sono, è fedeltà a un tendere che non ha approdo il mio cammino senza passi. * Silvia Giacomini ha pubblicato due raccolte di racconti, Pozzanghere e bagliori e La metamorfosi delle cose , Progetto Cultura, 2011 e 2015, e le raccolte di poesie La sirena discorde , Edizione Ape, 2012, Il sangue del cielo , Italic Pequod, 2014,

Giulia Catricalà, tre poesie inedite

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Dire un padre come dire parole dire la solitudine di una foto sul comò  il falò nervoso del tempo… No!  Se mi manchi- allora- ti elenco in un aneddoto: così come dire Ricordi quel giorno in spiaggia? la fissità del frinire  la tua voce in un drone lo sfrigolio della schiuma  dopo il tuffo - e poi giù a ruzzolare sul fondale. Ricordi  Io che saluto i passanti   e tu che ricambi con un gesto, Sempre tu, dall’androne dell’universo.  * Al posto delle ali  una gerla di vimini dove raccogli funghi, forme millenarie da decifrare  come il sorriso di tua madre, e la sua giovane felicità di cent’anni,  cento aghi tra le labbra  per dirti “non ti preoccupare” . * Cerco un padre per chiudere il cerchio, un aldilà che maceri nella memoria che il primo tuo bacio è appeso tutto  a una lucciola nell’oscurità.  Scavo sotto la radice, c’è sfolgorio di terra argillosa cerco il tuo indice che mi indichi un volto nel vuoto come una posa. * Giulia Catricalà  nasce a Roma nel 1990. Si laurea alla facoltà di