Marco Corvaia, due poesie inedite


Niente di niente

Impicco lʼamicizia
al ramo più alto
per lo stile che divampa
in certe liriche maledette
il male è soltanto il male
non concepire un abisso più tetro
deprime ogni sagoma in lotta

lʼintera superficie terrestre
sa rendersi futile prima o poi
e i legami non hanno niente
né da dire né da fare
niente da leccare, niente materiali
niente di indefinito, niente voglie
nessuna droga, nessuna barbarie
nessun racconto, nessun creatore
acidità immutabili, vive o morte
si spostano in mandrie
di caratteristiche architettoniche
che vanamente saranno assolute

affievolisce nellʼinsonnia
anche questa indolenza
ma non mi tange
i mostri esistono, siamo noi.

*

Letargo

Le parole sono arnesi d’acqua
tutto ora s’acquieta;
il mio piede sinistro
segue quello destro
sul brivido che separa
l’aulente infelicità
dalla fetida pace.
Le parole sono intrecci cupi
tutto ora s’innalza;
il canto dell’inverno
blandisce l’archeologia
delle bramosie sfinite
e ogni patema
diviene distante.

*

Marco Corvaia nasce a Palermo nel 1980, è l’autore di Pino se lo aspettava (Navarra Editore, 2012) e della raccolta poetica Post somnium (Edizioni Ensemble, 2019). Suoi scritti (racconti e poesie) sono presenti in varie riviste letterarie.



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