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"Fresco di stampa": Marilena Renda, "Cinema Persefone", Arcipelago itaca Edizioni, 2024

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l’inizio è come la fine non toccarmi un pensiero un allarme suonato dai nervi alla pelle. la pelle è giovane, la pelle è vecchia, si fa ingannare dai varchi dalle parole che ruotano nell’aria mossa da Ade dagli specchi che si muovono * hanno traslocato per sparigliare, i comodini, le coperte i serpenti e i gigli del campo si agitano nelle scatole è lo stesso cielo che brilla agli inferi – Persefone la sentiva battere dentro, la donna morta – qui però il sole ti trova a tradimento * nascondono in pancia le frasi innocenti dopo tanto tempo nessuno ha colpa del silenzio Persefone è convinta che guardare il telegiornale attiri i cattivi pensieri degli spiriti infelici, e in ogni caso è difficile sopportare il dolore. le parole inutili nutrono la terra del suo amore * in un altro momento della storia dimentica che il tempo non ha dimensioni tutto si accartoccia dentro come ogni altra cosa l’acqua è tutta fango e mancanza di salvezza in un altro momento, ma non importa gli insetti, i pesci d...