Rosaria Ragni Licinio, "Spazi d'esilio e presagi", Il Convivio Editore, 2024
Un filamento si è staccato,
balza la mano sull’antro
grembo senza mutamento,
lenzuolo e nido
come una bocca grande
la casa di qualcun altro
la trasparenza delle viscere,
i corpi abitati.
*
Nel sole delle dodici
fioriscono le braci
e l’inganno del cielo
è più vicino all’uomo
l’ombra resta infinita
e la senti nelle vene,
per questo disegni nell’aria
una spirale distorta
per riposare un momento
la nostalgia che hai creato.
Un eccesso di pensiero
se poi avanza il fuoco.
*
Verrà la parola muta,
ma tu fingi questo incontro
un abbraccio – sopra le spalle –
il gesto che ripara
una forma estranea,
nessun risultato presente
come una cosa già vissuta
quest’idea che abita la bocca
e intanto si dirama.
Scrigno di carne, reliquiario.
*
Fa questo silenzio
la pausa fra il respiro
e il mondo – si rintana –
dove non può essere ragionato,
nel buio, un volto perduto
grida l’anima su un’altra riva
e viene sepolto
quello che non c’è
sempre presente.
*
È votata alla nascita questa chiarezza
primitiva di stelle, la resistenza
di un fronte comune – essere spinti – fuori
un mucchio di cenere senza più immagine,
prestati al mondo ma rilucenti,
sortilegio di cellule sullo sfondo.
Ancora in piedi, per nome una sillaba
o un coraggio diverso,
spezzati all’interno e tutto il resto in fila.
*
Sciogliere l’attesa, il significato
– cambia –
questo stillicidio, tutto di me.
Una reazione contraria
qui, sulla pietra
il male che sento.
*
Rosaria Ragni Licinio è poeta, curatrice editoriale, giornalista e pittrice. Alcune sue poesie sono presenti in antologie e riviste sia nazionali che internazionali. Nel 2023 ha curato il volume Prisco De Vivo. La radice delle cose. Interviste (1995-2020), (Mimesis edizioni). Ha pubblicato le raccolte: Interno rosso Marte (Gattomerlino/Superstripes, 2021), Viatico per peccatori, (Ensemble, 2023), Spazi d’esilio e presagi (Il Convivio Editore, 2024).
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