Serena Mansueto, "La statua inesistenza", L’arcolaio, 2024. Segnalazione di Claudia Di Palma
interiore n.2
È un’isola. Assorbe una forza
attende il fenditore nella catalessi circoscritta
aspetta un corteo di aviatori, l’imprudenza
di infoltirsi, tentare un germoglio d’acqua
nell’utero.
È un’isola che conosce assopita i suoi squali.
*
interiore n.5
Si sta formando un lago
una grande memoria d’acqua. Cresce
con le domande cosmiche, insieme alle riflessioni
d’arrivo, le paludi dei timori
i micro-organismi lunari nell’addome
bevono odori ancestrali.
Hanno cercato il tuo alito su Marte
un corpo nudo, la piega nell’ombra.
Ho provato a dire loro qui è il mistero
tutti gli occhi adunati
nella coloritura del grembo.
*
esteriore n.8
(Nelle prime settimane) le donne spacchettano
il regalo dell’ignoto ma una luce di leggende
e storie fuoriesce dalle Moire, un mare
addolcito dalla lontananza dei natali.
Non so cosa evitare, che forma raccoglie
la cosa minima, la crisalide di pelle.
Sapere e conoscere come parte la grandezza:
nella pietra può trovarsi il fossile
il fuoco antico della provenienza.
*
interiore n. 7
Portare tutta la sabbia in basso
nella clessidra dell’estate e battezzare
il cielo per lo sforzo, la gloria
consegna una luce sulle debolezze
di un sigillo maturo. Ogni giorno
è un costone franato, baciare
questo pane svuotato di forza, la pace
calda delle dune.
*
esteriore n.14
Il tuo nome è impronunciabile
non ci sarai
nella composizione dell’alba, per la prima luce.
Ho perso una cosa mai detta.
Il male ha cominciato a prendersi l’aria
dal collo. La deglutizione è un colpo di vita
accade a me questa cosa accaduta.
Compongo il numero di mia madre. Sono lì
mollusco di cenere, l’elevarsi della carrucola.
Mia madre, mio padre – allineati come due abeti –
stanno per conoscere una storia, per toccare
la statua inesistenza.
*
esteriore n. 15
Il sacco glaciale
la casa cava dell’utero sforbicia le ossa
una settimana come un martello sulle ginocchia
la testa sgocciola a poco a poco i suoi pesi
cerca l’appoggio di un verbo da pronunciare.
(Non c’è attesa)
Il cordoglio della morte che anticipa la vita
è la contraddizione a cui sono devota.
*
esteriore n. 24
Rendila liscia sotterranea la colonna di fuoco
il fianco del mondo attraversa le cose toccate,
le voci raggruppate nel tuono, dentro la bolla
la sottrazione del corpo. Chiedono
le ragioni dell’assenza:
devo legittimare anche il segreto, il palpito
interrotto nel mio alfabeto, quella cara oscurità.
*
Serena Mansueto ha esordito nel 2020 con la silloge Travestimenti (Eretica Edizioni). È stata inclusa nell’antologia della nuovissima poesia pugliese I cieli della Preistoria a cura di Antonio Bux (Marco Saya Edizioni, 2022). È redattrice per Laboratori Poesia e scrive per lit-blog e riviste letterarie.
Fotografia di Giuseppe Stefano Iaconisi |