Michela Silla, "Cosa c’è di vero nelle città di mare", Capire Edizioni, 2024
Vicolo, affacci.
Sul davanzale fiori avvizziti,
la piccola statua Ganesha
muri tutti bianchi
occhi stanchi
di donne alle finestre
che sbattono tappeti,
stendono panni al sole;
odore di pulito e polvere
nella luce di settembre
niente vuole cominciare.
Dall’ingresso di fianco alla chiesa
prende per mano un canto.
Bambole nel chiostro
lasciate sui gradini
e dentro
in croce
la voce che cantava.
*
A mio nonno
La sedia gialla,
il gelsomino dalle case;
nell’ombra le mani,
piccoli fiumi di vene azzurre.
La notte non crede alla fine.
*
Hai detto: non voglio morire –
nella stanza non avevo il coraggio
di entrare e chiamavi
tua madre, tuo padre.
Ferma sulla porta
origliare il dolore
inventare il mistero
che voleva parlarti.
Non voglio morire –
nella stanza non avevo il coraggio
di urlare: sono qui,
non è la fine.
*
Prestiamo gli occhi al cielo
quinto mese dell’anno,
a Firenze non piove più.
Urla la primavera,
noi muti.
Scintillano
ponte ciottoli soffioni
luna chiese vino rosso.
*
Strada, dirupo sul torrente.
A ogni passo il sole sorge
tra le fronde dei pini,
tu cammini,
non ti curi
di pietre e radici.
Ti opponi alla caduta.
*
Ti accolgo,
all’unisono i respiri
e non so quando sei nato.
Vorrei dirti: accoglimi tu –
quando l’iride si accende
e diventa mio riparo.
*
I passi che hai fatto
verso me controvento,
le porte del treno
su nero feroce.
Sono oceani
le strade che prendi.
*
Non vinceranno
la foglia secca sul ciglio della via
o i muri grigi di periferia,
ma l’abbraccio, la preghiera,
l’odore del pane,
la dolcezza della sera;
la mattina presto l’aria pungente
che dice: sei ancora qui
e non hai capito niente.
*
Michela Silla, nata a Cagliari nel 1984, è laureata in Lettere e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Filologia, Letteratura italiana, Linguistica. Attualmente vive a Firenze e insegna italiano lingua seconda e strategie creative per gli insegnanti di lingua. Ha pubblicato Limpida a guardare (Transeuropa Edizioni, 2022) e i suoi testi sono apparsi in alcune riviste letterarie. È attiva nel panorama culturale e artistico di Firenze dove cura la rassegna poetica “Il prodigio della lingua nella poesia”.
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