"Fresco di stampa": Stefano Solaro, "Otto Tipi di Insetti", Arcipelago itaca Edizioni, 2025


Ho fatto come avevo promesso
del mio meglio ma non in assoluto.
Ricordo piccolezze, noi sui mezzi, la merenda
tu che sbagli serratura
quando torni la sera a casa.
Forse chi parla intende questo
quando dice prima le cose importanti
come il tuo dare e prendere tutto
sollevare le macerie
ritirare quello che opprime
in questa grande stanza.
Per questo e altro ti sono grato
per come a volte mi lanci
contro la vita
solo per svegliarmi.

*

In un certo senso siamo ancora lì
ad aspettare che torniamo
lunedì danza mercoledì teatro
a ciascuno il suo respiro.
Non so se era già il primo segno
se pensiero brutto
chiama pensiero brutto
se i tuoi denti rotti ieri nel sogno
e la mia risposta così sgarbata
sono memoria, metafora o solo
conseguenza del dolore.

*

Al chiuso 1

Questi sono i giorni in cui si cade
un secolo dentro quattro mura
cose che non vanno
nemmeno sussurrate.
Ancora e ancora mi rigiro
ma per la pelle sono uno
e non mostrarmi ha una scadenza.

Al bar arrivavi sparando
fuori luce, senza accorgerti
cosa succedeva al mondo
ad ogni tuo ingresso.

*

Un bambino legge il Mondo Perduto
ci sono dinosauri affamati
ma quella giungla è così calma.
Di là urla di soldi, avvocati
debiti da saldare.
Il bambino adesso ha la barba
solo sul divano si chiede
stasera quale giungla?
Vino, certamente.
Serie americane.

*

Otto tipi di insetti
hanno fatto casa sotto al mio letto
mentre davo ripetizioni fuori al freddo
– la sede era inagibile ratti ovunque –
ho deciso avrei saltato pugilato
niente serie né proteine
neanche una canzone per dormire;
domani in pausa pranzo mi diranno
ti trovo bene accidenti è servita
la malattia sei un po’ dimagrito
ma sembri carico. Sembri pronto.

*

La giornata è andata stanca
– non si può stare in casa senza golf –
perturbazioni inesplose dalle Alpi
nessuna traccia della gatta del fioraio
appelli di madri dall’est.
Il dubbio è che siano state le ore
scomparse tra pixel colorati
il diaframma nel frigo dopo mesi
i mostri di quando c’era solo la cena.
Nessuno osi dire depressione
è più un’attesa circospetta
che sfili via questo mercoledì.

*

Ripiombati nel lavoro
il portafoglio pieno
mal di gola per la stagione
obbligo di un film serale
si accorpano le nostre figure
intorno al Bosone di Higgs
intorno agli scontri sul Green Pass
intorno a Pietro e Vale che hanno vent’anni
e andranno in manifestazione
allora mi chiedo davanti a un vecchio sotto un idrante
in questa età del ferro
basterà la meditazione
piangere tra me e te
o finiremo anche noi tra i buoni
tra quelli che frustano
per non essere frustati?

*

Io un libro lo avrei anche scritto
per salvare due anni lunghi
in cui la sera sul divano
mi prudevano le braccia.
Ma mi rimprovero non ho scritto quando
rubi la mia felpa, il modo che hai di dire basta
coi telefoni, di come hai occupato e rimesso in sesto
le mura di questo letto
di quando mi baci in pubblico
anche se non ti appartiene.

*

Stefano Solaro nasce a Genova e vive a Milano, dove lavora nel mondo della pubblicità. Nel 2023 una selezione di suoi versi viene pubblicata nel Settimo repertorio di poesia italiana contemporanea (Arcipelago itaca) e nel volume Una poesia al giorno (Giulio Perrone). Oltre alla scrittura, si dedica alla recitazione con una compagnia di teatro sperimentale milanese e collabora come giornalista con alcune testate online. Otto Tipi di Insetti è la sua opera prima in versi.





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