Fabrizio Bajec, "Tanka per le quattro stagioni (e altre poesie brevi)", Vydia editore, 2025
galleggiano e basta
nubi e piante d’acqua dolce
non conservano un bel niente
seduto su un tronco neanch’io
coltivo propositi
*
come un palo piantato
su una barca
l’uomo in mezzo al lago
veglia sulla fauna
ma è solo un fantoccio
*
i suoni della fabbrica
muoiono nei campi vicini
Alain legge i nostri flyer
ne approva e dimentica
il senso quando è in vacanza
*
nel sottobosco udiamo
la bella voce singhiozzante
del cuculo d’Alsazia
pare lontano o vicinissimo
ma mia figlia ha in mente il lupo
*
vorrei tanto essere attiva
dice la fontana del santo
ai suoi visitatori
mutare l’acqua piovana
che mi esce dalla vasca
in flutto di giovinezza
*
l’uomo davanti al mare
si gode l’annegamento
e torna dalla moglie
con le mani in tasca freddo
la invita a una passeggiata
*
Fabrizio Bajec (1975), italo-francese, vive a Parigi e scrive nelle due lingue. È autore delle seguenti raccolte di versi: Corpo nemico (in Ottavo quaderno di poesia italiana contemporanea, Marcos y Marcos 2004), Gli ultimi (Transeuropa 2009), Entrare nel vuoto (Con-fine 2011), La cura (Fermenti 2015), La collaborazione (Marcos y Marcos 2018), Sogni e risvegli (Amos/A27 2021). Alcune, in doppia versione, sono state pubblicate in Belgio, Svizzera e Francia. Le sue poesie sono presenti in diverse antologie e riviste, e tradotte in spagnolo, portoghese e svedese. Nel gennaio 2025 è uscito nella collana Nereidi di Vydia editore Tanka per le quattro stagioni (e altre poesie brevi), con la prefazione di Fabio Pusterla.