Alessandra Corbetta, "Estate corsara", Puntoacapo Editrice, 2022
Ombra Nel nostro breve corpo eri un’ombra troppo lunga, un’assenza già presente a riempire tutti i vuoti scavati dal passare delle estati. Sorridevo al buco nero dei tuoi sguardi già lontani, al mistero di sapere che trovarti era lasciare tutto quanto, appartenersi. Sei trapassato nel mio fiato irrevocabilmente mille volte e poi una soltanto: dovevi ammettere che amarti sarebbe stato luce traballante, un continuo calo di tensione * Come vanno le cose Dopo Parma, ti ho fatto mettere una virgola, dopo Parma, camminiamo. Ti ricordi tra i ricordi la città dove eravamo? Anche Correggio esagerava, come noi, ma con l’azzurro, e non lo sapevamo che il profumo di violetta era certezza delle cose da rifare, abbastanza a trattenere un altro gelido domani la nevicata di quel giorno. Ero sola? Ora invece se restiamo, Parma tace, lascia indietro la parola * Pietrasanta I Ricordo una gioia sfrontata, totale dal rumore ciocco di pioggia che cade ricade. E rimbomba. Eravamo in ombra tra i vicoli e poi