"Fresco di stampa": Antonio Malagrida, "Distanze", Arcipelago itaca Edizioni, 2024
raccontano di un dio che può sbagliare che s’infuria per un dente cariato per i prezzi troppo alti delle cure sapessi come trovarlo lo cercherei per una passeggiata invitandolo alla calma a cibi più sani lo pregherei dovesse tornare al principio di farci più attenti alle cose ed in generale un poco più fortunati. * come se la cosa non finisse mai quasi che per diritto mi spettasse un ciclo perenne di postfazioni l’indice dei sonni provvisori una sorta d’autogenesi continua forse una grazia un terno al lotto * Antonio è umano commuoversi avere fame il sapore della panna chiamarsi per nome perdere le chiavi sudare di paura tradire altra questione leggere i graffi sulla parete conservare due scalcinature passare il confine riconoscere l’intonaco sulle unghie di chi appare * seguo la linea invisibile sul muro stupito da meraviglie immateriali e quel fischio strano che non è mio forse tuo nemmeno spero bene arrivi dalla calca, da qualcuno che agiti il cartello col nostro nome tra le mille b