Francesco Gallina, “Medicinalia”, Marco Saya Edizioni, 2022. Segnalazione di Fabrizio Bregoli
La grafia del medico di famiglia è una in gamba la farmacista sotto casa si dice abbia avuto maestri illustri (Champollion, Evans, Ventris), che persino Dan Brown l’abbia chiamata in consultazione privata sulla decodifica di antichi alfabeti in codice dunque, cari miei, nessuno stupore se ha antenne per captare la calligrafia e la sua mistica, l’arzigogolo arabeggiante, l’esotico ondeggiare dell’inchiostro sulla stele di Rosetta fresca di cartuccia * Il distacco non oltrepassare la linea gialla è una legge non scritta: in Medicina giudicare il male da lontano, il suo pantano smisurato, è una forma di tutela dal dolore, il viandante sul mare di nebbia è il dottore che conserva l’emozione, la traduce in ragione con cautela non avertene a male, se usa ironia, talvolta, questa poesia, se si fa medicin-alia , altra medicina, se squadra senza pianto il nostro male (sperimentato lo abbiamo più d’una volta: un’eterna rivolta) e se è sacro, il nostro male lo render