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Giada Borgagni, quattro poesie inedite

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Copre le spalle uno scialle, di chi sottovoce non tace un giudizio. Non si scopre le gambe, la pelle secca, mani d’iris e vene. Anche tua madre portava i segni, che io stessa ho inciso sulla tavoletta d’argilla. I pranzi aprono confidenze: andarono a convivere dopo un mese, e poco dopo nacque mio padre. * Che siano altre creature a vegliare sul letto di chi concepisce a pancia scoperta, e vede rimarginarsi la porta. Ma la mano non sceglie l’intreccio, non si lega ad incastro. La pietra del fianco, passione che porto nel nome: si svela in faccia il mio segreto. * I miei nonni si erano preparati alla vecchiaia, avevano farcito il nido il coniglio con le olive. I figli tiranni o poveracci, restituiranno il latte tranne uno, il padre di mio babbo se n’è andato, non si è più presentato e ha lasciato per mare, il maleficio del sangue. * In strada per giungere al fiume, il ciottolo non sempre si presta al piede un forestiero ha setacciato la traccia la mano al rifugio. Noi sorelle, di onda, c...