Giulia Catricalà, tre poesie inedite
Dire un padre come dire parole dire la solitudine di una foto sul comò il falò nervoso del tempo… No! Se mi manchi- allora- ti elenco in un aneddoto: così come dire Ricordi quel giorno in spiaggia? la fissità del frinire la tua voce in un drone lo sfrigolio della schiuma dopo il tuffo - e poi giù a ruzzolare sul fondale. Ricordi Io che saluto i passanti e tu che ricambi con un gesto, Sempre tu, dall’androne dell’universo. * Al posto delle ali una gerla di vimini dove raccogli funghi, forme millenarie da decifrare come il sorriso di tua madre, e la sua giovane felicità di cent’anni, cento aghi tra le labbra per dirti “non ti preoccupare” . * Cerco un padre per chiudere il cerchio, un aldilà che maceri nella memoria che il primo tuo bacio è appeso tutto a una lucciola nell’oscurità. Scavo sotto la radice, c’è sfolgorio di terra argillosa cerco il tuo indice che mi indichi un volto nel vuoto come una posa. ...