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"Anteprima Portosepolto": Sheila Moscatelli, "Una spiga", peQuod, 2025

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L’aria scura sussurra, la ninfa del bosco interroga lo stagno. Intreccia giunchi e preghiere al cielo muto - gocciola il fuoco di maggio nei campi. In casa i muri dipinti di fresco l’interno brucia l’intorno fiorisce - un uovo crepita sodo - grigia promessa di futuro tradito. * Si prepara l’inverno al buio di un lampione la nebbia fa silenzio con gli alberi una tigre cammina in giardino tra i cavalli due pavoni maschi - tessere di mosaico - nel cielo spaccato dal tramonto partoriscono le braci della speranza. - Abbiamo il futuro - annuncia il pettirosso fioriranno le viole innocenti. * Conchiglia, concavità femminile di forma auricolare involucro della memoria del corpo silenzia il suono che non so ascoltare. Si arrende agli estranei - vengono da ogni parte del mondo per dire la parola casa. * Si dovrebbe poter credere al bosco, senza conoscere l’alfabeto arboreo. Nella tempesta di neve un orso bruno si avvicina, per mostrarmi come si allargano crepe nel tetto della notte. Mezzo guscio...

"Anteprima Portosepolto": Tamara Vitan, "La salvezza compie passi piccoli", peQuod, 2025

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Si scende piano. Troppo tardi ho compreso la lentezza del diventare piuma. Il mio volo è caduto, si è franto al sorgere del bene. Smarrita attendo un cenno divino che guidi lui il mio fluire che mi faccia capire qual è l’alto e perché il cielo sembrava la terra. * Fino a ieri il tempo era ancora tempo. Adesso mi stancano le definizioni. L’attimo si dischiude sa farsi fiore. * L’ora è già qui delle cose che tacciono. L’ora che salva dalle inquietudini. È tempo di deporre i fardelli ai piedi della croce. La salvezza compie passi piccoli. * Parte da un altro mondo. Si deposita cauta sulle falangi delle dita come inchiostro che vuole raccontare una visione. Captare la vita agli albori attraverso le impronte. * Non c’è una realtà specifica che definisce le emozioni. È un’alterazione non concepibile alla mente. Vive di ambiguità e fremito percorre sentieri sicuri su impronte sconosciute rilasciando ad ogni passo il tremore dell’impossibilità. * C’è un suono dentro al quale si snoda il presen...

"Anteprima Portosepolto": Daniele Giustolisi, "La condizione dell’orma", peQuod, 2025

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Da questa parte del ventre tutto il bianco della luce è chiarezza che confonde, e disamina misure età che perdurano, ore esatte che scontornano fiati e ombre. Ma tu porta ai nostri occhi la riva buia della tua terra, quel frammento di sponda che scioglie i nodi della domanda, mani che toccano il duro grembo senza dire, senza sapere davvero se quello sia corpo terrestre o altro sperduto confine. * Obbedisce dai margini l’amore. Dall’angolo più nascosto della casa nulla dice di sé, nella dura veglia del nome. * Doni l’ascolto che onora e incendia la parola, il suo spazio bianco che ospita la sera, porto d’ogni nome bacio per ogni pena. * La vela sul filo del mare non scompare. Tiene a sé la costa quando è quasi sera, polvere di fuochi, luci, richiami. Il suo porto chi può dirlo? (Rari i gabbiani nell’ora di pochi occhi, orme come pioggia luminosa sul manto muto della terra). * È questo Punta San Giorgio: la luce bianca che visita il tuo volto come una grazia scesa nell’ombra; e giù la co...

"Anteprima Portosepolto": Andrea Tuccini, "Le case chiuse", peQuod, 2025

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Annunciazione Il tramonto sembra avere più fretta, come le cose raccontate da chi ha poco tempo: sarà perfetto ascoltare le nubi in lotta, mentre l’aria intorno raffresca. Un tempo la mia vita intercettava moti che annunciavano tempesta; ora mi sciolgo a ombre non mie, rassereno anche se fuori piove. È giunta l’ora di guardare altrove: al panorama sconfinato, dove nessuna estate langue. Che arrivi, dunque, la bufera, gli alberi si scuotano nel vento; non c’è nessun angelo a bussare, solo le prime foglie gialle. Ti accompagno, ma non posso entrare. * Raccontami dei vivi Raccontami dei vivi e potrai fermarti nel mettere male il piede alla conquista della memoria, una strada di montagna dove è impossibile tornare indietro. Sai che non ho paura? In quelle case abbandonate che il tuo sguardo spalanca non vi abita più alcun fantasma. * Nave in fiamme Non è vero che resta la parola tatuata sul bicipite infiacchito; la polena non irride più le onde e il vascello dal nome che ci tiene uniti chi...

"Fresco di stampa": Stefania Giammillaro, "Errata Complice", peQuod, 2024

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Ai sensi di una legge non scritta appesa al baratro senza risposta è vietato venire al mondo in un qualunque giorno di pioggia Senza tuono rimbomba il dire del mare che soffia e soffia un ruggito ancestrale tra cosce nude e stoffe bagnate L’appetito nasce senza fame. * È buio non ti accorgi che è buio sulla soglia che attende la puntualità della prova Scappano i ritardi dalle pareti pregne dell’odore consumato ieri * Era proibito il cortile agli schiamazzi quando le ginocchia sbucciate bruciavano di vita appena iniziata Era proibito urlare in protesta contro addii mortali alla coscienza quando puntare i piedi era occasione di crescita Da un vetro di roccia si penetrava il mondo io pesce rosso con diritto di parola * La geografia del corpo non sconta il peccato originale quando le narici adescano il polline soffiato dal feroce ritardo di fine maggio “ La primavera può ancora arrivare ” schiaffeggia il sussurro su chi trattiene il tumulto nelle ossa e fino alle arterie nuoce il fumo che ...

"Anteprima Portosepolto": Giulio Mazzali, "La pratica del buio", peQuod, 2024

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Al monte Mondo, frastuono di cicale – tramonta il giorno, s’accende sulla schiena la linea d’orizzonte. * Cipressi nel silenzio si assomiglia immobili alla quiete della strada. Non danno voce i morti, solo calce e cenere, come questa nebbia, che avvolge nella sera muri e linee d’ombra. * Attesa Attesa è la nostra, filo di una trama disfatta nella notte perché tutto resti uguale, nulla sia diverso. * Anelli Accade ad ogni istante che il cerchio si propaghi. Anello dopo anello addomesticare l’acqua, il passo folle di tempesta. * Profezia Crescerà tra notti e storture la nuova umanità. Come fico strappato al morso della roccia, lasciato al vento freddo dei coltivi. Fallirà il mare nudo al proprio corso: morirà nelle sue onde sulla linea d’orizzonte. * La nudità nasconde l’inganno della fine, the end is the beginning insiste la voce, e trama la terra gravata dall’inverno, compagna di semi e cime di confine the end is the beginning ripete la voce, mentre il rosa cede alla luce e spoglio il ...

"Anteprima Portosepolto": Carlo Giacobbi, "Erbe d’esilio", peQuod, 2024

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Ruderi di cielo ama l’addio della foglia ogni quieta dolcezza dello sfiorire sono silenzi d’occhi nella luce svilita riconoscere nella prova occasione le trame nere e nude, loro pasqua in fioritura * Quando ci accorgemmo che su ogni fiato in ascesa andavano crollando ruderi di cielo, non fu difficile farsi persuasi dovessimo credere meraviglia lo sfiorire delle rose. Non avremmo mai creduto saremmo riusciti a fare Dio senza esserlo, a cavare un che di luce dal suo contrario, che si potesse scorgere incanto nel giallore di foglie calate sul grigio dell’aria. Di quanto appare, tutto è né questo né quello, né quanto si veda ma più ciò a ciascuno convenga. Così, anche la putredine dei frutti caduti a nessuno le pareti mute alla tua insonnia l’ostinata indifferenza del loro bianco la crudeltà del silenzio, il suo ghigno venuto a soffiarti «no, non è un incubo» , furono temi da dipanare sulla pagina intestata «cosa c’è di buono in questo» o in quella «cosa vuoi dirmi, inferno» . Ci abitarono...

"Anteprima Portosepolto": Antonio Fiori, "La stessa persona", peQuod, 2024

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Venire e svenire , orgasmo e mancamento – le due piccole mancate morti che ogni volta c’illudono di ritornare a vivere. Alla fine del brevissimo sogno solo liberi, invece, di morire di nuovo. * Cancellare dalla rubrica chi ci ha lasciato costa molta fatica, sembra d’infliggere la morte un’altra volta. Io, per esempio, non l’ho mai fatto – conservo tutti i numeri coi nomi e li travaso quando cambio telefono. Mi dico sempre che troverò il momento di ricordarli tutti nei miei versi. Anzi, inizio adesso, ricordando Sergio. * Ci incontreremo ancora ma non nel futuro – saremo di nuovo insieme nel nostro passato. Un giorno, chissà, ci vedranno dal telescopio puntato su questo pianeta – con un solo sguardo violando il tempo e lo spazio. * Si ritornasse a discutere degli angeli agli amanuensi che copiano instancabili alle giaculatorie senza vanti alla vera attesa della fine, si ritornasse ai lunghi viaggi in carovana ai voti per salvare i moribondi alle povere vite di trent’anni... forse saremm...

"Anteprima Portosepolto": Franca Alaimo, "100 poesie", peQuod, 2024

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Poi tutto scompare: fiori d’oro, arance, mal di luce. Soltanto notturne costellazioni, ombre silenziose. La luna per morire ha oscurato il viso. * Dio mio, ecco il mio niente, il mio stare qui così povera, le mani rugose, a guardare ancora, a piangere ancora non ricordo più per cosa. Sapendo che è stato tutto ogni volta per una volta sola. Perdonami se spesso non ho fatto cantare il cuore dimenticando di essere soltanto una sciocca bambina che giocava a moscacieca con il mondo. * Voglio una casa senza porte il vento che entra e fischia insieme ad uccelli vagabondi, una casa vuota dove dormono angeli invisibili e crescono fiori tra le fessure dei muri, e di notte la luna sparge la sua acqua d’argento e gira con il tempo finché l’afferro come una moneta e la getto nel pozzo e lei dal fondo mi guarda silenziosa e mi incanta fino all’oblio, fino all’oro dell’alba che sogna questo sogno. * Come attraverso l’oscurità lei ci fa chiaro. E con noi attende che, slargando il cuore, qualcosa ci gi...

"Anteprima Portosepolto": Nadia Maurizia Scappini, "Sul fianco del mattino", peQuod, 2024

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alibi ho preso in affitto un alibi modesto un altrove piccolo monolocale monouso monodose. lo arrederò da subito con tanti pensieri ammucchiati in cantina, nei soppalchi di vecchie case, in garage, dentro la mia cinquecento del sessantacinque, negli armadietti di cucina, dietro l’oblò della lavabiancheria, nella ghiacciaia persino, poi farò una bella pulizia: di buon mattino toglierò polvere ragnatele foglie secche umidore residuo briciole stantie sospiri lacrimosi e desueti lascerò un design di poche scarne parole... * parole piccole I percorrono il sonno procede l’ago a piccoli punti singulti smorzati su pause innocenti scompone versi settenari ottave endecasillabi rimati nel tempo della scuola. lascia sul foglio sillabe di filo una virgola due nodi talvolta una poesia II annodo i capelli come la parola in una svolta di respiro tra il dove e l’altrove sanno la sutura dove si stringe il cielo una morsa – un volo? di gravità sottile III anche di soste viviamo e di silenzi nel lume qui...