Nunzio Bellassai, "Due tempi", Edizioni Ensemble, 2021
Solo i passi sveleranno l’illusione, affossati nel mistero che circonda i viali larghi di questa città che vive dei rumori passati. Avvolgeranno i confini dell’attesa senza profanare né capire, ma ora dentro di me ogni piccola cosa del mondo splende e riaffiora. Nel cielo tempestato di anime hai già smesso di parlare. * Sarà idolo del mio tempo la testa mozzata ai piedi del palo della luce. In alto le mani legate, sconosciute a chi finge che ignorare sia solo un privilegio. La folla assiste, senza riuscire a distinguere il tempo trascorso da quello mostrato, la polvere da ciò che è stato. * Ti guardo spesso tu lo sai ma non dici niente Il fumo gioca sul tuo viso smunto lo smorzi sullo schermo acceso una sigaretta rauca l’acqua sta bollendo Mi lasci il tempo di una pasta insipida che non avrai modo di correggere La tua assenza pranza con me il tuo corpo non mi conosce * La città vive fuori di me, in un sibilo sordo si espande e omette. Ai sopravvissuti non daremo tregua fino a restringe