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"Fresco di stampa": Laboratori Critici n.6, 10 anni di Gialla

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Accendere i fornelli per credere ancora nei miracoli e il pentolino con il manico rotto diventa un cucciolo malfermo. È savana la colazione offrendo la gola al telegiornale ma quanta bellezza l’acacia che resiste nella siccità rasoterra del niente. LUCA BRESCIANI, Linea di galleggiamento (2020) * Tutto si riconduce a un cercarsi di complementari gruppi sanguinei tra foreste di vetro e provette siamo uno scambio di liquidi il nostro baciarsi è solo il gusto di un semplice trasferirsi di fluidi e tutto il resto non si sa da dove passi se dal mio cuore arriva poi al tuo o si perde per strada, tra questo traffico che ci opprime l’asfalto nelle ore di uscita dalle fabbriche il cemento e tutte le altre sostanze radioattive come farfalle le vedo volare. CLERY CELESTE, La traccia nelle vene (2014) * Quanti cedimenti alla banda, l’uno che vuole essere parte ma non gregario, l’infelice nel suo diaframma di senso, il gesto che tradisce l’esilio. Cosa caverai dal nucleo primo? Qualcuno sta cerca

Franca Grisoni, "Le crepe", Pordenonelegge - Samuele Editore, 2021

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A olte, a olte el rot el pöl eser giöstat. A olte el segn el resta: chí l’era spacat. Ma quala grasia el segn mia scancelat: grasia la crepa che l’or el gh’à sanat segn de l’artista che ’l gh’à rimes le ma nel vas presius che ’l vé riconsegnat. A volte, a volte il rotto / può essere riparato. / A volte il segno resta: / qui era spaccato. / Ma quale grazia / il segno non cancellato: / grazia la crepa, / che l’oro ha sanato / segno dell’artista / che ci ha rimesso le mani / nel vaso prezioso / che viene riconsegnato. * Amó ’l me ciama: averte le sò ma le bat en del spetam e me per strada se drita söi sò pas o se perdida el so: l’è sò el ciocà me ’l sente deter al sanc che ’l mena el me sperà d’eser menada. Mi chiama ancora: / aperte le sue mani / battono nell’aspettarmi / e io per strada / se diritta sui suoi passi / o se smarrita / lo so: è suo il battere / me lo sento dentro il sangue / che conduce il mio sperare / d’essere condotta. * Sgiüfa la facia come la gh’ès pianzit, ma a sec. E