Alessandro Assiri, “Abitarmi stanca”, puntoacapo Editrice, 2023. Segnalazione di Fabrizio Bregoli
Una volta mi bastava poco, spostavo quattro mobili e credevo di aver compiuto una rivoluzione Adesso che sono così esausto da spostare con fatica anche una sola poltrona, lascio depositare la polvere chiamo qualche granello per nome, appoggio i piedi sull’unica valigia, immagino miracoli perfetti * Il mio azzurro ha una voce cruda non ha onde, è un reticolato un suono senza pace È l’azzardo di uno scarto la terapia a scalare da un mezzo a un quarto Avevi l’oro nelle mani e la danza sulla pelle passava il tempo e ti cambiavi il nome poi rotolavi in frantumi ai piedi del letto generazione di baci e di stracci la finta calma appesa al dubbio la puntina che gratta Ambiento le idee nel giardino di ogni nuova casa taglio l’erba troppa corta, poto la siepe malamente il rigoglìo mi angoscia Attendo lo sfratto che profani il luogo del mio male * Sto qua con l’odio che mi manca con le dita tolgo polvere alla foto soffio la paura che non so Difendo la rabbia come un posto di lavoro in questi gior