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"Fresco di stampa": Stefania Giammillaro, "Errata Complice", peQuod, 2024

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Ai sensi di una legge non scritta appesa al baratro senza risposta è vietato venire al mondo in un qualunque giorno di pioggia Senza tuono rimbomba il dire del mare che soffia e soffia un ruggito ancestrale tra cosce nude e stoffe bagnate L’appetito nasce senza fame. * È buio non ti accorgi che è buio sulla soglia che attende la puntualità della prova Scappano i ritardi dalle pareti pregne dell’odore consumato ieri * Era proibito il cortile agli schiamazzi quando le ginocchia sbucciate bruciavano di vita appena iniziata Era proibito urlare in protesta contro addii mortali alla coscienza quando puntare i piedi era occasione di crescita Da un vetro di roccia si penetrava il mondo io pesce rosso con diritto di parola * La geografia del corpo non sconta il peccato originale quando le narici adescano il polline soffiato dal feroce ritardo di fine maggio “ La primavera può ancora arrivare ” schiaffeggia il sussurro su chi trattiene il tumulto nelle ossa e fino alle arterie nuoce il fumo che

Stefania Giammillaro, tre poesie inedite

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Viaggiano le perplessità dei giorni lungo le crepe degli affanni La vanità dei tempi muore impigliata tra setole arrese agli ultimi capelli bianchi Dimentico è il volo sulla curva delle scale quando la terra trema al rintocco e il coltello è mantra devoto sui ceri spenti di un baccanale. * Hai votato la tua sacra bellezza al tabernacolo di amanti senza tempo Hai offerto seni turgidi all'usuraia abbondanza e crocifisso imeni su lenzuola di salvezza Hai ingoiato scelte e rimorso la lingua prima dell'ultimo bacio a stampo stendendo panni di ghiaccio su gomiti viola appesi al balcone delle marionette Oggi dimentichi la tua forza e se esiste giustizia che riscatta la perdi al rigore dei birilli nel travaglio di un parto, senza nascita. * La geografia del corpo non sconta il peccato originale quando le narici adescano il polline soffiato dal feroce ritardo di fine maggio  "La primavera può ancora arrivare" schiaffeggia il sussurro  su chi trattiene il tumulto nelle ossa  e