"Fresco di stampa": Stefano Bortolussi, "Esilienze", Stampa 2009, 2023
La sensazione all’arrivo non è quella di pelle mutata, abbandonata di rettile freddo di sangue e ingratitudine: è un sentire obliquo, doppio perfino, iniettato di colpa al pensiero dell’esilio vero di chi parte da un tutto di tragedia verso il nulla dell’ignoto; ma la ferita che si riapre puntuale a ogni rotazione di flap, discesa di carrello, stridore di ruote gigantesche sulla pista è quasi tattile di presenza, ingombrante, e perde per giorni un siero trasparente di lacerazione – e medicarla è parte dell’emozione fratta di essere qui, a occidente di te stesso, e al contempo sempre lì, da dove sei partito. * Il sonno a volte genera più confusione che riposo, specialmente quando irride lustro e sfuggente come creatura di palude, solletica e indietreggia come schiuma di battigia; e per il tempo che impieghi a sbrigare la burocrazia del risveglio non ricordi più se è qui o lì che le finestre sul retro di casa sono spiate da vicini curiosi di cosa metti in valigia oppure salutate dalla vu