Alessandro Cartoni, "Cartoline degli addii", Fallone Editore, 2022
le mattine col loro mistero alle porte rivelano lo sbigottimento, un odore di terra e di zucca che trascina verso il fondo, così i ricordi fanno i loro banchetti di terre gelate e fantasmi, perché c’è meno vita ovunque, anche tu ti aggrappi all’illusione che tutto possa essere lo stesso, ma il tuo giardino è amaro nell’odore di acque morte, fitto il muro delle sterpaglie e sopra nel cielo volano corvi scuri * aspettarti invano è lasciarsi attraversare da questa traccia vuota che hai lasciato nelle stanze assieme allo spillone per capelli non ha più senso ripararsi dalle giornate oscure che verranno, non ho l’età per immaginare che colore possa avere un altro nulla, lasciare solo questo bagliore acceso qui nel living dove siamo stati vivi, la nostra ferita aperta, il nostro splendido errore che sbiadisce nella notte * la sospensione lascia strascichi di addio sulle nostre sagome imbarazzate, abbiamo male immaginato la nostra prossima distanza quando dovremo sfiorarci domani senza vederc