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Risultati definitivi Premio Poeti Oggi 2025

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La giuria del Premio Poeti Oggi 2025 formata da Fabrizio Bregoli, Claudia Di Palma, Gabriele Borgna, Annunziata Felice e Luca Bresciani ha definito la seguente classifica relativa ai poeti finalisti selezionati tra i 228 iscritti al concorso. Prima classificata :  Antonella Sica Secondo classificato :  Salvatore Annunziata Terza classificata :  Elena Micheletti Premio Speciale della Giuria : Maria Consiglia Alvino, Cristiano Vettore Finalisti a pari merito: Angela Anconetani Lioveri ,  Francesco Balasso ,  Francesco Buco ,  Rosanna Frattaruolo ,  Michele Lacava ,  Mariangela Leone ,  Donatella Nardin ,  Giampaolo Notarnicola ,  Giovanni Odino ,  Alfredo Rienzi,  Veruska Vertuani Poeti Oggi pubblicherà i testi degli autori menzionati entro l'estate 2025 rispettando l'ordine di classifica. Per i poeti insigniti del Premio Speciale della Giuria e per i Finalisti a pari merito, seguiremo l'ordine alfabetico. I l concorso era r...

Antonella Sica, vincitrice Premio Poeti Oggi 2025

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Sarà un inciampo, una scheggia nel tendine uno schizzo improvviso di lepidotteri cederà la diga degli occhi scivolerò nel fondo amniotico oltre il transito del ventre dissolveranno le radici in quel nodo di tempo si alzerà un piccolo vento l’ultimo bacio sulla fronte sarà un corpo che somiglia a chi ha vissuto la sua vita estranea accanto. * La poesia di Antonella Sica si contraddistingue per l’incisività, la capacità di sintesi, la nitidezza e la efficacia delle immagini impiegate per affrontare il grande tema del passaggio, sempre irrisolto per ciascuno di noi, comunque questo possa essere immaginato. Qui sembra accadere come incidente o lapsus (“inciampo”, “scheggia”, “schizzo”), cedimento in extremis in cui è possibile una regressione al proprio “fondo amniotico”, rinascita quindi nella dissoluzione, annientamento delle proprie radici e restituzione alla terra, al nucleo originario; ma senza nulla di tragico, con composta accettazione, consapevolezza estrema che ciò che avviene in ...

"Fresco di stampa": Stefano Solaro, "Otto Tipi di Insetti", Arcipelago itaca Edizioni, 2025

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Ho fatto come avevo promesso del mio meglio ma non in assoluto. Ricordo piccolezze, noi sui mezzi, la merenda tu che sbagli serratura quando torni la sera a casa. Forse chi parla intende questo quando dice prima le cose importanti come il tuo dare e prendere tutto sollevare le macerie ritirare quello che opprime in questa grande stanza. Per questo e altro ti sono grato per come a volte mi lanci contro la vita solo per svegliarmi. * In un certo senso siamo ancora lì ad aspettare che torniamo lunedì danza mercoledì teatro a ciascuno il suo respiro. Non so se era già il primo segno se pensiero brutto chiama pensiero brutto se i tuoi denti rotti ieri nel sogno e la mia risposta così sgarbata sono memoria, metafora o solo conseguenza del dolore. * Al chiuso 1 Questi sono i giorni in cui si cade un secolo dentro quattro mura cose che non vanno nemmeno sussurrate. Ancora e ancora mi rigiro ma per la pelle sono uno e non mostrarmi ha una scadenza. Al bar arrivavi sparando fuori luce, senza acc...

Finalisti Premio Poeti Oggi 2025

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La giuria composta da Fabrizio Bregoli, Claudia Di Palma, Gabriele Borgna, Annunziata Felice e Luca Bresciani ha terminato il proprio lavoro dopo un'attenta valutazione dei 228 testi iscritti al concorso in forma anonima . Siamo lieti di annunciare i nomi dei poeti finalisti della quinta edizione del Premio Poeti Oggi: Angela Anconetani Lioveri , Salvatore Annunziata , Francesco Balasso , Francesco Buco , Maria Consiglia Alvino , Rosanna Frattaruolo , Michele Lacava , Mariangela Leone , Elena Micheletti , Donatella Nardin , Giampaolo Notarnicola , Giovanni Odino , Alfredo Rienzi , Antonella Sica , Veruska Vertuani , Cristiano Vettore . Le opere dei finalisti saranno pubblicate sul blog e sui canali social Poeti Oggi entro l'estate 2025. Il poeta vincitore sarà reso noto nelle prossime settimane attraverso la pubblicazione del testo che ha ottenuto il punteggio più alto attribuito dalla giuria. La poesia sarà corredata dal commento di ogni giudice e avrà una veste grafica raffin...

"Fresco di stampa": Sergio Gallo, "Gleba - ādāmah", Gattomerlino, 2025

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Sirfidi Per tutta la vita ci avete ignorato come mosche blu o verdi, scambiato per api obbedienti, vespe o calabroni da scacciare. Invece siamo innocue sirfidi, col dono innato di mimare vite altrui; succhiando nettare, amanti instancabili zigzaghiamo di fiore in fiore. Prosperano le nostre larve nelle acque limacciose. * S'era dunque al termine d'una nuova primavera. Lasciarono la grotta uno alla volta, dopo aver preso commiato dai compagni d'avventura. Grati a quel luogo magico d'esser stato salvifico; dimora di curiose creature e speco sacro ai nativi agli antenati, agli spiriti. Il ritorno li attendeva alla dura realtà del deserto, dove erano nati e cresciuti. Solo il ragno si decise a rimanere nella caverna; gli altri sentivano forte il richiamo dell'aria aperta ai grandi spazi della pianura; l'istinto di tornare tra i simili, accudire cuccioli, uova, pulcini. Guardarsi da vecchi e nuovi nemici: i predatori consueti e i bipedi, più efferati sterminatori. Mo...

Igor Giammanco, cinque poesie inedite

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Ma l’inverno anche ha una sua grammatica un ordine un’ipotesi dove la neve è neve la terra umida la sera un millennio. Un altro cielo sarà per altri consolazione, per noi soltanto questo abbandonarsi al tempo al lento cigolio del legno ai passi che si perdono tra queste stanze fredde. * Così restiamo, nella teoria di una finestra, siamo gli occhi e ciò che guardano: le cose che trattengono, quelle che lasciano andare. Il cielo ha una sua geometria ma possiamo immaginarlo curvarsi, guardarci di spalle, come in partenza. * La casa è avvertirne le pareti, la nostra vita di qui. Che respiriamo significa una direzione, una luce semplice. Poter morire doppiamente come stoviglie messe ad asciugare. * La morte erano per te i patti che io stringevo, gli anniversari, fare la spesa, la domenica che si spegneva come una cosa triste. E così temevi i miei occhi quando pesavo ogni parola e desistevo senza uno sfogo, il cielo erano queste poche nuvole una casa un sole un albero disegnati da un bambino...

"Anteprima Portosepolto": Daniele Giustolisi, "La condizione dell’orma", peQuod, 2025

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Da questa parte del ventre tutto il bianco della luce è chiarezza che confonde, e disamina misure età che perdurano, ore esatte che scontornano fiati e ombre. Ma tu porta ai nostri occhi la riva buia della tua terra, quel frammento di sponda che scioglie i nodi della domanda, mani che toccano il duro grembo senza dire, senza sapere davvero se quello sia corpo terrestre o altro sperduto confine. * Obbedisce dai margini l’amore. Dall’angolo più nascosto della casa nulla dice di sé, nella dura veglia del nome. * Doni l’ascolto che onora e incendia la parola, il suo spazio bianco che ospita la sera, porto d’ogni nome bacio per ogni pena. * La vela sul filo del mare non scompare. Tiene a sé la costa quando è quasi sera, polvere di fuochi, luci, richiami. Il suo porto chi può dirlo? (Rari i gabbiani nell’ora di pochi occhi, orme come pioggia luminosa sul manto muto della terra). * È questo Punta San Giorgio: la luce bianca che visita il tuo volto come una grazia scesa nell’ombra; e giù la co...

Valentina Casadei, quattro poesie inedite

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Pazientare nell'incontinenza dei lamenti nell'aggravarsi del mio respiro corto le solitudini che mi sfuggono dalle dita e la ferita visibile che collega i miei poli stagionali di spalle, nell'angolo della classe delle orecchie d'asino sulla nuca Tengo un diario di silenzio * È ritrovarsi sola la donna con una montagna di domande un ritardo assurdo, delle risate terribili è essere raccolta con il cucchiaino il patrimonio della vergogna un materasso impacchettato, delle chiavi ingoiate è salutare la tempesta il pollice alzato sul ciglio della strada una bellezza troppo amata dei parcheggi riservati solo alle famiglie Il mio sogno nelle mani di un’altra * Questo è tutto ciò che i silenzi mi dicono: l'albero che hai piantato crescerà senza di te e se solo il mio grido potesse chiamarti il fantasma diventerebbe ombra benedetta guarigione per seconda intenzione protezione prima di una radiografia Ora, c’è qualcuno che si gode il meglio di te? * Nel fitto delle canne la lu...

"Fresco di stampa": Prisca Agustoni, "L’animale estremo", Interno Poesia, 2025

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disfare un mondo per erigerne un altro: cocci rifiuti vibrazioni la scavatrice spacca la terra pietra levigata che intaglia la civilizzazione del rumore e del vetro. Mentre i bulldozer squarciano le viscere della città alla ricerca della sorgente, del cuore sanguinante dell’animale, si aprono ovunque dei pozzi dei canali delle vene dei bacini vicino al parco : noi, al riparo dalla demolizione e dalla cenere, aspettiamo che l’istinto di vita resista, nonostante lo scavo, e fioriscano le ortiche invisibili e primitive le radici * un disastro di fuliggine e cenere così dev’essere stato il primo giorno la costruzione e la rovina assediando la pianura poi, di getto, lì in mezzo              la torre questa sfida infinita per confondere il destino della gente e tra la faglia e lo spavento erigere una città un limite intimo dove vivere è la nostra condanna * Prendere i blocchi in lego di tuo figlio per dimenticarti di tutto, giocare agli ingegneri e costruire...