"Fresco di stampa": Clery Celeste, "Salvare il necessario", Pietre Vive Editore, 2023
Era stato così libero l’inizio poi è arrivata la paura. Ha trovato un nido in questo cranio coperto da capelli e cuoio fresco. Ho dato la colpa a un giorno preciso come un incidente che ti sfianca invece era quello che sono sempre stata nelle catacombe delle viscere. Il rifiuto, la perdita, il giudizio. * Quando da piccola cadevo mi dicevano che senza aiuto non ce l’avrei fatta. Sta in quella negata volontà muscolare il mio esistere inclinato la crescita dei germogli in obliqua direzione la linea della luce quasi orizzontale sui sassi attorno ai vasi. * Hai ragione quando dici che passo il fuoco nelle mani, che rischio di bruciare quel che trovo ma cosa posso farci se io prendo fuoco intera se almeno nel dolore riesco a essere una qualche forma di luce. * Questo confine non chiede e sta come argini scavalcati dalla nebbia, fossi che sono tutti vuoti, neanche più le rane si trovano. E tu che fuori stagione mi pesti come si pesta il mosto io faccio il rumore dell’uva schiacciata che sord